La lavorazione del merletto sarà ripresa in Europa all’inizio dell’Ottocento per volontà di Napoleone che, vedendo migliaia di maestranze del settore disoccupate, renderà obbligatorio il suo utilizzo nell’abbigliamento cerimoniale di corte.
La produzione merlettiera, che vede una insperata ascesa in Inghilterra, Francia, Belgio e Spagna, a Venezia invece proseguirà stancamente nel corso del secolo XIX, cercando invano di competere con gli economici e apparentemente altrettanto belli merletti meccanici, fino al nuovo grande rilancio nell’ultimo quarto del secolo. Comitati di intellettuali, politici e colte signore aristocratiche, Andriana Marcello per prima, non solo organizzano scuole d’apprendimento recuperando antichi disegni e merletti da copiare, ma soprattutto acquistano quei manufatti costosissimi, senza chiedere prezzi di favore.
L’artistica attività risorta ovunque (perfino in Cina ad opera dei missionari), con alterna fortuna secondo i capricci della moda, nel secondo dopo guerra risulta anacronistica e antiquata. La ventate di novità provenienti dall’America prima e dall’Inghilterra poi, i movimenti studenteschi di tutta Europa, ne decreteranno la fine. Riconosciuta forma d’artigianato tradizionale da salvare e da recuperare storicamente e tecnicamente, sarà nuovamente ripresa nell’ultimo quarto del ‘900, e portata avanti fino ad oggi grazie alla passione e alla buona volontà di singole professioniste del settore.