Merletto, pizzo, trina sono sinonimi che indicano manufatti ottenuti dal nulla, senza alcun supporto tessile, accostando con ago e filo punto su punto oppure intrecciando un certo numero di fili svolgentisi da particolari rocchetti, detti fuselli. Altre tecniche utilizzano l’uncinetto, i ferri, la navetta del chiaccherino oppure, nel macramè, semplicemente le mani annodando dei fili.
Principali tipologie tecniche: ago e fuselli. Il punto in aria si realizza partendo da un disegno, profilato da imbastitura (orditura), tenuto sollevato da un cilindro ligneo (murello) poggiato su cuscino imbottito cilindrico (cuscinello). Si procede nella costruzione del motivo decorativo (detto ghipùr ) alternando grande varietà di punti e realizzando il fondo ( a barrette o sbari nel punto Venezia o a rete nel punto Burano), aggiungendo infine rilievo e riempitivi. Nella tecnica dei fuselli, fissato il disegno su tombolo ( sistemato su scagno rovesciato, entro cestino o sulle ginocchia), si procede intrecciando un certo numero pari di fili svolgentisi da rocchetti lignei (fuselli o mazzette) e puntando con spilli i progressivi passaggi. La lavorazione può essere a fili continui oppure a pezzi separati.
Materiali. In passato si adoperavano filati di lino finissimo, ma anche seta, oro e argento, mentre dal secolo XX soprattutto cotone. Caratteristica principale dei merletti ad ago è la matericità, dei merletti a fuselli la leggerezza.